Recensioni sulla Legge 3 2012

Liliana Serio
Esperta di problemi debitori

In molti, prima di ricorrere alla Legge 3 2012 cercano recensioni in merito, per comprendere i pro e i contro di questa norma, conosciuta anche con il nome di Legge Salva Suicidi, e accertarsi che risponda effettivamente alle proprie esigenze.

D’altro canto, quando si hanno problemi legati alla crisi da sovraindebitamento, non vi è assicurazione migliore, consiglio più idoneo se non quello dato da chi il sovraindebitamento lo ha vissuto sulla propria pelle, insieme ai propri cari, e non per sentito dire.

Abbiamo raccolto alcune testimonianze, ovvero tre diverse recensioni sulla Legge 3 del 2012 rilasciate da persone (delle quali riporteremo nomi di fantasia) che hanno avuto una seconda opportunità per ricominciare da zero usufruendo dello strumento più adatto alla loro situazione.

Alle testimonianze, inoltre, abbiamo deciso di aggiungere la nostra opinione sulla Legge 3/2012.

Testimonianze dirette sulla 3/2012

Iniziamo subito con le 3 testimonianze che ci permettono di vedere come la Legge 3 del 2012 sul sovraindebitamento riesca ad abbracciare un ampio specchio di situazioni.

Abbiamo selezionato una storia per ogni tipo di procedimento messo a disposizione dalla normativa, come segue.

Liquidazione del patrimonio

Questa in breve la storia di Clara: vedova con due bambini a carico.

Venuto a mancare all’improvviso il marito, e di conseguenza l’unico reddito a sostegno della famiglia, Clara si è ritrovata nell’impossibilità di pagare con costanza e nei tempi richiesti le rate del mutuo della propria abitazione alla Banca.

Trovandosi pertanto in una grave situazione di sovraindebitamento con il proprio istituto bancario, e con la concreta possibilità di vedersi pignorato un quinto dello stipendio, Clara si è rivolta all’O.C.C. (Organismo di Composizione della Crisi) della propria città per risolvere in via definitiva la propria situazione debitoria, ricorrendo pertanto a uno dei procedimenti messi a disposizione dalla Legge 3/2012.

Grazie all’Organismo di Composizione della Crisi, la situazione di Clara si è svolta nel seguente modo:

  • Sovraindebitamento pari ad euro 210.000,00
  • Offerta ai creditori pari a 150,00€ al mese per 4 anni, oltre il ricavato della vendita all’asta dell’immobile.

Il procedimento applicato in favore di Clara è quello della Liquidazione del Patrimonio.

Piano del consumatore

La seconda storia di cui parliamo è quella di Vittorio, Maresciallo dei Carabinieri.

I motivi del suo sovraindebitamento sono dovuti principalmente al divorzio e ad alcune attività imprenditoriali intraprese dalla nuova compagna non andate a buon fine. L’insieme di questi elementi ha fatto sì che Vittorio si sia venuto a trovare in una grave situazione di indebitamento nei confronti del proprio istituto bancario e di alcune finanziarie.

Questo in breve l’excursus di Vittorio:

  • Divorzio nel 2013
  • Stipula di alcuni finanziamenti per pagare le spese legali
  • Inizio convivenza in una nuova casa con la compagna nel 2015
  • Stipula di altri due finanziamenti per sovvenzionare la nuova attività della compagna nel 2017
  • Causa pandemia l’attività fallisce e restano soltanto i pagamenti insoluti a cui far fronte.

Versando in una situazione di grave insolvenza, Vittorio si affida all’Organismo di Composizione della Crisi presente nella sua città natale, dove risiede, e la situazione si evolve così:

  • Sovraindebitamento pari ad 117.500,00€
  • Offerta ai creditori pari a 375€ al mese per 4 anni, per un totale di 18.000€.

L’esito del procedimento si commenta da sé, quello applicato dall’O.C.C. in favore di Vittorio è il Piano del Consumatore.

Esdebitazione

Un’altra importante testimonianza rilasciata sull’efficacia della Legge 3/2012 riguarda il procedimento dell’esdebitazione.

Claudio è un ingegnere elettronico che lavora come dirigente presso una multinazionale. Nel 2004 però Claudio perde il suo lavoro e nonostante vari tentativi non riesce a trovarne uno nuovo. Decide pertanto di mettersi in proprio e di aprire due start up legate al digital marketing.

Per avviare le start up Claudio ha investito in tutto 160.000€.

L’attività purtroppo non ha mai reso quanto necessario a ripagare i debiti e il sostentamento dello stesso Claudio che in tal modo si è ritrovato indebitato con il Comune della sua città natale, e ancora nell’impossibilità di sostenere sanzioni amministrative, spese legali e canoni di locazione.

Grazie all’Organismo di Composizione della Crisi Claudio ha potuto beneficiare del beneficio dell’esdebitazione del debitore incapiente, introdotta con la legge di bilancio 2021

Accordo di composizione della crisi

Concludiamo con chi ha usufruito positivamente della Legge 3/2012 sfruttando l’accordo di composizione della crisi.

Emanuele ha un’agenzia di viaggio, fallita a causa della crisi economica e al crescente aumento delle prenotazioni dei viaggi on line. Cessata l’attività, Emanuele trova lavoro come impiegato, ma i debiti con istituti bancari, finanziari e con l’Agenzia delle Entrate persistono, per un ammontare di 201.748€. Decide quindi di rivolgersi all’Organismo di Composizione della Crisi, proponendo una quota mensile dello stipendio per 7 anni, al fine di rimborsare in totale 33.600€.

Il procedimento messo in atto è l’accordo di composizione della crisi che ha ottenuto il favore dell’88,76% dei creditori.

La nostra recensione

Come abbiamo avuto modo di vedere la Legge 3/2012 è uno strumento a disposizione dei cittadini valido e ampiamente sfruttabile, a maggior ragione da quando l’entrata in vigore del nuovo codice che ha di fatto ampliato la portata delle norme. Ma è anche vero che non sempre tutto ciò che luccica è oro, e anche nella Legge 3/2012 vi sono delle mancanze da tenere in considerazione.

Come risaputo questo strumento consente di dare un vero e proprio colpo di spugna ai propri debiti, di avere quindi la possibilità di ricominciare la propria vita. Tra i requisiti richiesti per usufruire di tali procedimenti vi è la dimostrazione tangibile di una situazione di sovraindebitamento, al quale si è aggiunto il concetto di “meritevolezza”.

Ritenuto da molti un presupposto un po’ fumoso, quest’ultimo prevede che il debitore dimostri di meritare l’aiuto, fornendo gli strumenti indispensabili a ricostruire la propria situazione contabile in maniera chiara e completa, la propria storia debitoria e di conseguenza le cause dell’indebitamento.

Non ci sono dubbi sul fatto che un filtro del genere sia importante, per il semplice fatto che la Legge 3/2012 non è pensata per chi vuole fare il furbo, ma è anche vero che la meritevolezza è uno degli elementi più discussi per la sua stessa applicazione.

È opportuno poi ricordare che la valutazione dei requisiti soggettivi è lasciata alla discrezionalità del giudice e che gli aggiustamenti apportati nel tempo a questa Legge, hanno dato vita a volte a contraddizioni e a una dubbia o difficile interpretazione e applicazione di alcuni passi.

Un’ultima considerazione che vogliamo fare riguarda il costo della Legge 3/2012. Sembra evidente che le procedure non sono gratuite e comportano delle spese, per quanto questo possa sembrare un paradosso e una spesa non sostenibile per chi già si trova in crisi.

Come risaputo i costi sono dati principalmente dalla necessità di dover ricorrere a professionisti specializzati (per sapere quali sono i professionisti ai quali rivolgersi, leggi il nostro articolo dedicato all’argomento) alla preparazione, valutazione e conclusione delle pratiche inerenti le diverse procedure, ma sono comunque da tenere in considerazione.

In conclusione?

Come abbiamo visto ci sono certamente degli aspetti da valutare, ma allo stesso tempo non possiamo negare (e i pochi esempi che vi abbiamo riportato sono gocce in un infinito mare di cause andate a buon fine) che ad oggi la legge 3/2012 è uno strumento utile, se non indispensabile, per poter gestire e abbattere i debiti legati alla crisi economica che sta mordendo molte fasce sociali, dando loro una seconda opportunità per vivere una vita migliore.

Legge 2 2012 Reciensioni