La Legge 3/2012 conosciuta anche come Legge Salva Suicidi si rivolge a coloro che versano in una situazione di sovraindebitamento. Ancora poco conosciuta, questa norma è di fondamentale importanza perché dà voce a chi vive, spesso in silenzio, situazioni di disagio economico, a chi si sente impotente e intrappolato in una condizione che va oltre le proprie possibilità.
Dipendenti e pensionati che non riescono, con lo stipendio e la pensione, a giungere a fine mese, spesso anche a causa di cessioni del quinto e pignoramenti.
Imprenditori che soccombono a debiti contratti con istituti bancari e con l’Agenzia delle Entrate.
Rate del mutuo ormai insostenibili. Aste giudiziarie in cui si svendono case comprate con tanti sacrifici.
Questi sono soltanto alcuni esempi pratici degli effetti del sovraindebitamento e come è facile, oggi ancor di più, caderci. Tuttavia non tutto è perduto e c’è uno strumento, anzi una legge, che consente di uscire dalla situazione in cui ci si trova.
Stiamo parlando per l’appunto della legge anti suicidi n. 3 del 27 gennaio 2012 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio 2012, n. 24 e recante Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
Approfondiamo insieme l’argomento.
In questo articolo si parla di:
Che cos’è la Legge Salva Suicidi?
Che cos’è la legge Salva Suicidi? Approvata nel 2012 sotto il Governo Monti e ancora in vigore, con gli aggiornamenti del caso, la legge ha un nome chiaro e ben preciso legato a un tragico momento storico in cui in Italia moltissime più persone si tolsero la vita perché sommerse da debiti che non riuscivano a ripagare.
Obiettivo della Legge salva Suicidi o Debiti, che dir si voglia, è pertanto quello di sostenere e “salvare” coloro che sono sovraindebitati e che realmente non possono pagare i debiti contratti, dando loro una seconda possibilità di riscatto.
In particolar modo, questa legge favorisce i piccoli imprenditori e icittadini che non possono accedere alle procedure concorsuali (comeil fallimento) e che hanno contratto debiti che non possono saldare. È importante sottolineare che il non riuscire a pagare un paio di rate non vuol dire essere soggetti sovraindebitati. Lo si è invece quando, considerate parte attiva e passiva del patrimonio, ogni mese il denaro per pagare le rate non basta e il soddisfacimento delle esigenze primarie della famiglia viene messo a rischio.
La legge in oggetto tiene anche in considerazione che l’indebitamento privato e fuori controllo, di fatto, rappresenta un rischio per tutta la collettività. Ecco perché con questa soluzione si cerca di dare una seconda possibilità a coloro che la meritano. Sì, la meritano. Dal momento che la meritevolezza è uno dei requisiti necessari per accedervi e per poter ricorrere all’istituto dell’esdebitazione, dopo che il piano di risanamento è stato approvato e si è concluso.
Come funziona?
La procedura di gestione e risoluzione del sovraindebitamento è in pratica una procedura concorsuale da presentare davanti al giudice, presso il tribunale di residenza del debitore.
Scopo della procedura è quello di ottenere, nel minor tempo possibile, l’approvazione di un piano che riduca il debito e consenta al debitore stesso di farvi fronte. Qualsiasi sia la procedura scelta, l’iter è simile e prevede:
- Presentazione di tutti i documenti necessari alla valutazione della posizione economica del debitore.
- Presentazione di una proposta ai creditori.
- Vaglio e attestazione della proposta da un Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
- Approvazione del piano di rimborso.
Procedure della Legge Salva Suicidi
La cosiddetta Legge Salva Debiti mette a disposizione diverse procedure, in base alle esigenze del singolo e alla sua situazione. Di fato parliamo di:
- Accordo di Composizione della Crisi
- Piano del Consumatore
- Liquidazione del patrimonio.
Alle procedure sopracitate aggiungiamo l’esdebitazione dell’incapiente. Si tratta di una procedura introdotta nel 2020 che, rivolgendosi ai soggetti sovraindebitati che non possiedono nulla, di fatto amplia la platea di coloro che possono beneficiare della Legge 3/2012.
Tempistiche di accesso
Quali sono le tempistiche di accesso alla Legge Salva Suicidi? In realtà non c’è una risposta univoca, dal momento che vi si può accedere in qualsiasi fase della crisi debitoria. Intatti, è possibile intraprendere un percorso che porti a un accordo sia all’inizio, ovvero quando insorgono i primi problemi, oppure in un secondo momento.
In linea generale, è possibile dire che prima inizia il processo maggiore è il vantaggio. Agire successivamente, quando magari i creditori hanno già aggredito il patrimonio con azioni, quali: trattenuta sullo stipendio, pignoramento, messa all’asta dei beni immobiliari, porta spesso con sé a un’unica soluzione, ovvero all’intera liquidazione del patrimonio.
Si può annullare del tutto il debito?
Grazie alla Legge 3/2012 di quanto può essere annullato il debito? Ancora una volta, purtroppo non vi è una risposta univoca. La verità è che il tutto dipende dalla situazione debitoria e dalle reali possibilità che un soggetto possa restituire il credito ottenuto.
In alcuni casi è possibile che il debito venga annullato del tutto, ad esclusione delle spese di procedura. Dall’altro lato, invece, è possibile assistere a situazioni in cui i debiti non sono falcidiati ma semplicemente razionalizzati, grazie all’introduzione di rate sostenibili.
Qualsiasi sia l’entità del debito, non bisogna perdere di vista un concetto fondamentale che prevede l’equilibrio tra le ragioni del debitore e quelle del creditore.
Per approfondire maggiormente l’argomento si rimanda alla lettura di due importanti articoli: