Mutui Chirografari

Francesco Emanuele
Esperto di mutui

Nell’ambito dei c.d. mutui senza ipoteca ritroviamo il mutuo chirografario.

Si tratta di una particolare forma di prestito personale che si caratterizza , appunto, per la mancanza di una garanzia ipotecaria su un bene.

Mutui Chirografari: definizione, garanzie e durata massima

Definizione Mutuo Chirografario

La sua denominazione deriva dal termine greco «Cheirògraphos», che significa «scritto a mano».

Il mutuo chirografario è un prestito sottoscritto mediante una scrittura privata tra il creditore e il debitore che non prevede alcuna garanzia dell’ipoteca a favore dell’ente erogante.

Di fatto, tutti i mutui che non prevedono un’ipoteca rientrano nella categoria dei mutui chirografari.

Durata massima ed importo minimo per il mutuo chirografario

La durata massima di un mutuo chirografario è prevista per max 10 anni e l’importo minimo che la banca può concedere parte da 10.000 euro.

Se il richiedente/beneficiario è una persona fisica l’importo erogato non supera in genere i 75.000 euro, laddove, invece, se trattasi di una persona giuridica, il tetto massimo erogabile all’impresa può arrivare a 120.000 euro.

Per ciò che attiene la destinazione del finanziamento, non essendo la sua concessione legata all’acquisto di un immobile, questo può essere utilizzato per qualsiasi ragione, ad esempio per effettuare interventi di manutenzione in casa propria, per acquisto di beni legati ad una attività imprenditoriale, o per altre finalità meno impegnative rispetto all’acquisto di un immobile.

L’assenza di un bene immobile a garanzia del mutuo chirografario rende la procedura di accensione dello stesso molto più veloce e simile a quella della richiesta di un prestito personale; rispetto al mutuo ipotecario, il chirografario è senza dubbio più snello per la mancanza della parte legata all’aspetto tecnico/notarile.

Non essendoci garanzie di beni, non è necessario il sopralluogo del perito sull’immobile né ci saranno i tempi di attesa legati alla consegna della relazione all’istituto bancario/finanziario erogante.

Inoltre, non essendo necessaria la presenza di un notaio per il rilascio del finanziamento, i tempi di erogazione del mutuo chirografario sono nettamente inferiori rispetto al mutuo ipotecario.

L’assenza della parte tecnico/notarile comporta che i costi di accensione del mutuo chirografario siano nettamente inferiori rispetto a quelli previsti in caso di accensione di un mutuo ipotecario: ma a ciò fa da contraltare il fatto che il Tan e il Taeg del mutuo chirografario siano più alti rispetto al mutuo ipotecario o qualunque altra forma di finanziamento che preveda una garanzia di un bene.

Ciò è una conseguenza del fatto che l’istituto di credito assume un maggior rischio per questa tipologia di contratto, dovuta alla mancanza di un’ipoteca ed al fatto che le garanzie prestate sono, giocoforza, più labili.

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Quali sono le garanzie per la banca che concede un mutuo chirografario?

Come può tutelarsi la banca in caso di inadempimento del beneficiario del prestito?

L’istituto bancario che concede un mutuo chirografario – in caso d’inadempimento del debitore – ha la possibilità di rivalersi su tutti i beni presenti e futuri del debitore.

Infatti, il debitore che ha acceso il mutuo, apponendo la propria firma, assume l’obbligazione di restituire nel termine prestabilito la somma che ha ottenuto, con la consapevolezza che nel caso in cui non riesca a restituire parte dell’importo o l’intera cifra, il creditore possiede comunque tutti gli strumenti di legge per far valere il suo credito.

La banca, infatti, potrà esperire tutte le azioni legali e le procedure esecutive finalizzate al sequestro dei suoi beni presenti e futuri, fino a completa soddisfazione del proprio credito.

Ciò sta a significare che fino a quando l’istituto bancario non avrà recuperato l’intera somma, tutti i beni acquistati del debitore – anche successivamente al contratto di mutuo – potranno essere pignorati.

Vero è che, tuttavia, la banca – al fine di evitare il prolungarsi all’infinito di una eventuale azione di recupero – può anche richiedere garanzie a protezione del credito, come delle polizze fideiussorie che tutelano l’istituto erogante in caso di mancato pagamento.

Perchè conviene richiedere un mutuo chirografario?

Andiamo ora ad analizzare le motivazioni più frequenti legate alla richiesta di un mutuo chirografario da parte del soggetto debitore.

In primis, troviamo i tempi di erogazione, la cui velocità rispetto ad una pratica di accensione di un mutuo ipotecario, è elemento predominante e imprescindibile.

Un’altra situazione in cui è conveniente richiedere un mutuo chirografario si presenta quando il saldo del prezzo dell’immobile che si sta per acquistare è relativamente basso per cui non vale la pena mettere un’ipoteca sull’immobile, o ancora quando l’importo richiesto corrisponde ad una cifra al di sotto della quale le banche non consentono l’apertura di una pratica di mutuo.

Infatti, molti istituti di credito hanno un limite fissato a 50.000 euro come importo minimo per accendere un mutuo mentre altre banche intervengono anche per mutui di 40.000 euro.

In ogni caso, al di sotto di questa cifra, sarebbe preferibile non iscrivere un’ipoteca su un immobile di proprietà e procedere dunque con un mutuo chirografario nella forma di prestito o cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Vantaggi e svantaggi del mutuo chirografario

Vantaggi

  • Costi di accensione e spese notarili generalmente inferiori rispetto al mutuo ipotecario
  • Velocità nei tempi di erogazione
  • Nessun vincolo relativo all’utilizzo del finanziamento ottenuto

Svantaggi

  • Maggiori tassi di interesse applicati e spread più alto
  • Sotto il profilo fiscale, impossibilità di detrarre gli interessi passivi
  • Importo erogato più basso rispetto ad un mutuo ipotecario
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