Conto corrente cointestato: caratteristiche e funzionamento

Ilenia Albanese
Esperta di conti correnti

I conti correnti generalmente prevedono un solo titolare, anche detto correntista. Tuttavia, gli istituti bancari prevedono anche una forma di conto corrente che prevede più intestatari: il conto corrente cointestato.

Uno dei vantaggi del conto corrente cointestato è quello di ridurre le spese di gestione e di tenuta del conto, rappresentando così una forma di risparmio. Un risparmio, tuttavia, non solo economico, ma anche di tempo, poiché permette di effettuare le operazioni anche ad altri soggetti. I vantaggi vi sono soprattutto nel caso di un conto cointestato tra coniugi, che confluiscono le entrate in un unico conto corrente, gestendo così anche le spese comuni.

Nel conto cointestato, inoltre, sono previste carte di debito per ciascun intestatario, permettendo di effettuare acquisti o prelievi di contante a tutti i titolari.

Questa tipologia di conto corrente può essere di due tipologie ben distinte tra loro, che variano in base al tipo di firma. Detta firma può essere congiunta o disgiunta. In base alla tipologia di conto scelto, infatti, cambiano i diritti e i limiti del cointestatario.

Bisogna precisare che il conto corrente può essere cointestato non solo tra familiari, ma anche tra soggetti in cui manca il legame di parentela. Ciò lo rende un prodotto particolarmente utile tra soci di un’azienda.

Tuttavia, il conto cointestato presenta pro e contro da valutare con attenzione prima dell’apertura.

In questo articolo conosceremo tutte le caratteristiche e le funzioni di questa tipologia di conto, le differenze tra la firma congiunta e la firma disgiunta, e la procedura di apertura del conto.

Conto corrente cointestato

Le tipologie di conto corrente cointestato

Come abbiamo accennato, il conto cointestato può essere di due tipologie: a firma congiunta o a firma disgiunta.

Queste differenze si traducono in diversi obblighi e diritti sul conto corrente stesso. Infatti, i soggetti cointestatari del conto sono liberi di prelevare e operare sul conto in base al tipo di firma scelta al momento dell’apertura.

Le due tipologie di firme attribuiscono, quindi, diversi gradi di autonomia al titolare del conto, che può effettuare più o meno operazioni.

Infatti, una delle caratteristiche del conto cointestato è quello di poter limitare determinate operazioni, in modo da esercitare un maggiore controllo sui movimenti.

Bisogna, inoltre, specificare che la co-intestazione del conto differisce dalla delega sul conto. Ma andiamo per ordine e vediamo come funzionano nel dettaglio le firme sul conto corrente cointestato.

Conto cointestato a firma congiunta

Nel conto corrente cointestato a firma congiunta vi è meno libertà di azione. Infatti, per compiere qualsiasi tipo di operazione sul conto è necessaria la firma di tutti i titolari del conto.

Questo tipo di conto corrente è consigliato nel caso in cui i co-titolari del conto siano soci in modo tale che tutti gli intestatari hanno la possibilità controllare le operazioni.

Conto cointestato a firma disgiunta

Con il conto corrente cointestato a firma disgiunta, invece, gli intestatari possono agire sul conto in modo autonomo, senza la firma degli altri titolari. In questo caso, infatti, i titolari possono effettuare prelievi e pagamenti liberamente e di qualsiasi importo. Inoltre, la co-titolarità del conto resta sempre fissata per quote uguali, salvo patto contrario tra le parti. Tuttavia, la banca non è responsabile se uno dei contitolari spende o preleva più della propria quota.

È possibile passare da un conto corrente cointestato a firma disgiunta ad uno a firma congiunta e viceversa in qualsiasi momento.

Cointestatario e delega: le differenze

La delega bancaria su conto corrente è quella forma di procura che dà la facoltà a terzi di operare in rappresentanza del titolare del conto corrente. Il delegato, tuttavia, non diventerà titolare del conto corrente, ma ha il diritto di effettuare determinate operazioni prestabilite.

La delega può essere utilizzata quando il correntista deve effettuare operazioni bancarie ma è impossibilitato a farlo personalmente.

La persona delegata può effettuare tutte le operazioni previste dal contratto di conto corrente o solo una parte di esse. Vi sono, però, delle limitazioni, che possono dipendere dalla banca, altre dal titolare del conto.

A differenza del cointestatario, con la delega un soggetto ha la facoltà di effettuare tutte le operazioni o parte di esse esclusivamente in rappresentanza del titolare. Invece, il cointestatario è proprietario del conto e, perciò, può compiere qualsiasi tipo di operazione prevista dal contratto.

Perciò, il delegato può, ad esempio, emettere assegni, versare contanti o titoli, prelevare, ritirare il libretto degli assegni, disporre dei bonifici per conto dell’intestatario. Tuttavia, non può, ad esempio, chiudere il conto.

Intestatari del conto: numero massimo

Secondo la legge non vi è un numero massimo di cointestatari di un conto corrente. Inoltre, tra i cointestatari, come anticipato, non deve obbligatoriamente esserci un rapporto di parentela.

Infatti, i conti cointestati non sono riservati a coniugi o altri tipi di parentela, ma possono essere utili anche tra soci di un’attività lavorativa.

Conto cointestato con minorenni

Secondo la disciplina vigente, i minorenni non possono essere cointestatari di un conto corrente. Questo perché i genitori sarebbero considerati al tempo stesso rappresentanti del proprio figlio e titolari del conto, generando un conflitto di interessi tra le parti.

Aprire un conto cointestato: la procedura

Per aprire un conto corrente cointestato, dopo aver effettuato un’accurata analisi sui migliori prodotti presenti sul mercato, sono pochi e semplici i passaggi da seguire. Nel caso in cui si sceglie di aprire un conto presso una banca tradizionale basterà:

  1. Recarsi in filiale per aprire il conto
  2. Presentare la carta d’identità e il codice fiscale di tutti gli intestatari del conto
  3. Apporre le firme al contratto
  4. Ricevere tutta la documentazione e le carte di pagamento

L’apertura del conto corrente cointestato non è, perciò, molto differente da quella di un conto intestato ad un solo titolare.

In caso di apertura online del conto, la procedura da seguire è molto simile. Basta, infatti:

  1. Accedere al sito della banca
  2. Inserire i dati anagrafici dei titolari del conto
  3. Allegare i documenti dei cointestatari, codice fiscale e carta d’identità
  4. Seguire la procedura guidata
  5. Effettuare una breve videochiamata con un operatore per verificare l’identità, se previsto
  6. Ricevere le carte e la copia del contratto firmato

Cointestare un conto già aperto

Per la maggior parte dei conti correnti è possibile passare da un solo intestatario a più intestatari. Questo passaggio consiste nella deposizione della firma del nuovo intestatario.

Questa soluzione può essere richiesta non solo dai privati, come i coniugi che decidono di unire in un solo conto le disponibilità, ma anche dai soci di un’impresa che potranno così gestire tutte i movimenti di denaro della loro attività lavorativa.

Cosa succede in caso di separazione

Nel caso in cui i cointestatari di un conto corrente sono due coniugi, in caso di separazione il conto viene chiuso oppure quanto depositato viene conferito a uno dei due. In genere, tuttavia, l’ammontare viene diviso in due parti uguali. Ciò, tuttavia, non accade nel caso in cui uno dei due non dimostri di avere contribuito al saldo in maggior misura.

Le somme vengono, quindi, divise al 50%, ad eccezione dei rari casi in cui la somma viene ripartita diversamente. Ad esempio, se uno dei coniugi dimostra che il conto era cointestato, ma che in realtà le somme in entrata sul conto provenivano dal lavoro esclusivo di uno solo dei due coniugi e quindi la co-intestazione era stata sottoscritta solo per permettere all’altro coniuge di gestire le spese familiari, le somme non devono essere divise, ma restano di uno solo dei coniugi.

Lo stesso avviene nel caso in cui uno dei due coniugi dimostri che le somme sul conto cointestato provengono da un’eredità.

Cosa succede in caso di morte di un cointestatario

Nel caso in cui uno dei cointestatari del conto corrente viene a mancare, vi sono due possibili ipotesi che cambiano in base alla tipologia della firma.

Infatti, nel caso del conto a firma disgiunta, il conto viene bloccato e cade in eredità, seguendo le regole del Codice civile o il testamento. Questo, tuttavia, vale solamente per la parte che può essere considerata di spettanza del defunto. Infatti, chi sopravvive all’altro ha diritto a utilizzare o prelevare il 50%.

Invece, nel caso di conto a firma congiunta,  nessuno degli intestatari può operare senza la firma dell’altro, perciò le somme vengono congelate e dovrà essere aperta la successione. Inoltre, dovrà essere definita la quota del cointestatario.

Cosa succede in caso di pignoramento

Nel caso in cui l’intestatario del conto abbia dei debiti con un creditore, questo può attuare una procedura esecutiva contro il debitore, pignorando le somme presenti sul conto corrente. Con il pignoramento presso terzi, tuttavia, nel caso di conto cointestato, il titolare del diritto viene tutelato, entro i limiti.

Infatti, può essere pignorata solamente la metà delle somme presenti sul conto corrente. Il restante, invece, potrà essere prelevato dai correntisti.

Recesso individuale dal conto corrente cointestato

Tutti i titolari del conto hanno diritto a recedere in qualunque momento. Si parla, in questo caso, di recesso unilaterale. L’unica condizione richiesta è il preavviso di almeno 15 giorni, salvo diverso accordo.

In caso di recesso la banca e gli altri intestatari del conto non possono opporsi in alcun modo, fatta eccezione per i patti di durata minima stipulati in precedenza.

Per recedere dal conto corrente cointestato è sufficiente inviare una lettera di recesso alla banca, comunicata per presa conoscenza anche agli altri cointestatari. Questa può essere inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite PEC.

Tuttavia, il recesso ha subito effetto ma per la divisione del denaro è necessario il consenso di tutti i cointestatari del conto corrente.

Il recesso del singolo intestatario non causa, quindi, la chiusura del conto corrente.

Chiusura del conto corrente cointestato

Come qualsiasi altro conto corrente, è possibile chiudere il conto cointestato in qualsiasi momento.

Nel caso di firma disgiunta la richiesta di chiusura può essere avanzata da un solo intestatario. Invece, nel caso del conto corrente a firma congiunta occorre l’autorizzazione di entrambi i titolari.

Basterà inviare alla banca, come nel caso del recesso, una raccomandata con ricevuta di ritorno o una PEC con tutti i dati relativi al conto e le firme necessarie.

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