La ditta individuale è la forma giuridica riconosciuta dal diritto in cui vi è un solo titolare, l’imprenditore. Questo tipo di impresa è tra le più semplici e le meno onerose poiché al momento della costituzione non vengono richiesti specifici adempimenti. Infatti, l’unico requisito fondamentale è l’apertura della Partita Iva.
Essendoci un solo titolare, questo è anche l’unico responsabile e promotore della sua iniziativa d’impresa, e, di contro, il rischio legato all’attività ricade solamente su di lui e sul suo patrimonio. Per tale motivo, in genere, questa forma imprenditoriale viene scelta per le attività che non richiedono grandi investimenti e che prevedono rischi contenuti.
Tuttavia, la ditta individuale può essere svolta anche sotto forma di impresa familiare o di impresa coniugale. In tal caso l’imprenditore si avvale del supporto dei familiari. Ciò non rende, però, i familiari responsabili dell’attività, ma dà loro diritto alla ripartizione degli utili.
A caratterizzare la ditta individuale sono i costi di gestione, inferiori rispetto a qualsiasi altra forma imprenditoriale. In più, non è neanche richiesto il versamento del capitale, al momento della costituzione. Insomma, massima flessibilità ma anche massima responsabilità.
Nella gestione dell’impresa, il titolare della ditta individuale necessita di un conto corrente che registri i movimenti effettuati e consenta di effettuare e ricevere pagamenti in modo semplice, veloce e sicuro. Ma è obbligatorio avere un conto corrente dedicato?
In questo articolo si parla di:
- 1 I migliori conti per ditte individuali
- 2 Obbligo del conto corrente per la ditta individuale
- 3 A cosa serve il conto corrente per ditta individuale
- 4 Come scegliere un conto corrente per ditta individuale
- 5 I principali costi dei conti per imprese individuali
- 6 Come aprire un conto corrente per ditte indivuali
I migliori conti per ditte individuali
- Canone: da €9 a €249, primo mese di prova gratuito
- Bollo: 0€ (professionisti: 34,20€ giacenza > 5000€)
- Prelievi ATM: 1€
- Bonifici OnLine: fino a 500 gratis inclusi
- C. di debito: 0€
- Interessi Attivi: 0%
Per partite Iva, ditte individuali e società *
*(La società deve risultare attiva sulla visura camerale)
IBAN italiano
FINO A 5 CARTE DI DEBITO INCLUSE
- Canone: Gratuito in promozione, poi a partire da €7 al mese
- Carta di pagamento: Carta Tot dual-mode Visa gratuita
- Interessi attivi: Non previsti
Iban italiano
Pagamento degli F24
CARTA DUAL-MODE VISA
CANONE GRATUITO FINO AL 01/09
- Canone: da €5 a €21 al mese
- Bollo: €34,20 o €100 se giacenza > €5000
- Carta di debito: Visa inclusa + carte virtuali in base al piano
- Carta di credito: Non prevista
- Prelievi ATM: da 5 a 20 inclusi, poi €2 ad operazione
- Interessi attivi: 0%
2 tipologie di canone disponibili
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Obbligo del conto corrente per la ditta individuale
Negli anni la disciplina che regolava l’obbligo del conto corrente dedicato per la ditta individuale ha generato non poche incertezze.
Vediamo, quindi, di sciogliere da subito tutti i dubbi. Le ditte individuali non hanno l’obbligo di aprire un conto dedicato. Infatti, dall’abrogazione del Decreto Bersani, la ditta individuale ha la possibilità di scegliere di utilizzare un conto corrente professionale o un conto corrente promiscuo. Questo, inoltre, può essere anche cointestato con un familiare.
Infatti, il conto corrente, personale o dedicato che sia, è lo strumento necessario per pagare con modalità telematiche imposte e contributi tramite i modelli F24. La norma, infatti, vieta di pagarli allo sportello in contanti. Quindi, pur non essendoci la necessità di possedere un conto dedicato, rimane il bisogno di possedere almeno un conto corrente a intestato.
Tuttavia, bisogna considerare i diversi aspetti e i vantaggi che possono portare l’apertura di un conto corrente dedicato alla ditta individuale. Infatti, al contrario dei freelance, per una ditta individuale è quasi impensabile non possedere un conto corrente che separi gli affari dell’impresa dal conto personale.
Come vedremo in seguito, il conto corrente dedicato propone una serie di servizi e funzionalità (non previste nei conti tradizionali) che sono fondamentali per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale.
A cosa serve il conto corrente per ditta individuale
Per prima cosa, essere titolari di un conto corrente dedicato alla ditta individuale permette di svolgere le operazioni non a nome della persona fisica, ma della ditta stessa. Perciò è più semplice distinguere le spese personali da quelle relative all’attività.
Inoltre, quando si tratta di pagamenti tramite bonifici o assegni, le banche sono più restie a trasferire grandi somme di denaro a conti correnti personali proprio per motivi legati all’antiriciclaggio. Infatti, soprattutto per movimenti di somme di denaro importanti, proprio per tali motiviazioni, le banche sono tenute ad effettuare più controlli e segnalazioni per operazioni sospette. Si tratta, quindi, di operazioni che possono far perdere tempo e denaro alla ditta.
Altro aspetto da considerare, quindi, sono i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, che con un conto personale farà fatica ad accertare quali sono i movimenti relativi alla ditta e quelli, invece, puramente personali.
Il conto corrente per ditte individuali, inoltre, è lo strumento che riesce a soddisfare le esigenze dell’attività imprenditoriale. Infatti, in alcuni casi è fondamentale per poter ricevere pagamenti dai clienti grazie al servizio Pos, o anche il pagamento e la ricezione di fatture in pochi click. Vediamo, quindi, quali sono le caratteristiche che non possono mancare in un conto corrente dedicato.
Come scegliere un conto corrente per ditta individuale
Per scegliere il miglior conto corrente per la ditta individuale è necessario che questo presenti alcune caratteristiche fondamentali.
Tra questi abbiamo il libretto degli assegni, che permettono anche di posticipare un pagamento ad una determinata data, o il pagamento degli F24 che la maggior parte degli istituti bancari rendono ancora più semplice attraverso l’home banking.
Indispensabile, poi, soprattutto per le ditte che lavorano a contatto con il pubblico, è il servizio Pos, che permette di ricevere i pagamenti effettuati con carte di credito o di debito.
Poi, per quanto riguarda la scelta del conto corrente, i fattori da prendere in considerazione sono:
- Servizi e funzionalità: questi devono essere, come abbiamo visto, confacenti alle esigenze della ditta individuale.
- Costi: i costi relativi al conto corrente non devono essere elevati, poiché uno dei fattori che contraddistingue la ditta individuale è proprio il carattere economico della sua gestione. Non è, perciò, pensabile spendere cifre esorbitanti per servizi di cui la ditta non necessita. Per scegliere il miglior conto bisogna, perciò, bilanciare i servizi necessari all’attività e i costi previsti.
- Mezzi di pagamento: nel caso di imprese familiari o coniugali può essere conveniente prediligere un prodotto che include più di una carta di pagamento e, in base alle esigenze, preferire quelle di debito a quelle di credito o viceversa. Inoltre, bisogna considerare quali strumenti di pagamento sono previsti nei vari pacchetti, a quali costi e la loro effettiva utilità per la ditta.
- Home baking: uno degli strumenti divenuto ormai indispensabile è l’home baking, che permette di gestire comodamente e in piena autonomia in conto corrente e consente di effettuare operazioni in pochi click, risparmiando sulle commissioni previste presso gli sportelli della banca. In più, l’home banking permette all’imprenditore di avere costantemente un quadro completo del conto corrente.
I principali costi dei conti per imprese individuali
Nella scelta del conto corrente, uno dei fattori decisivi è il costo. Infatti, da questo spesso dipende la selezione del conto corrente. Tuttavia, in questa fase decisionale è bene non considerare solamente il canone della tenuta del conto, ma l’insieme dei costi fissi e variabili.
I costi fissi, infatti, comprendono sia il canone mensile o annuale della tenuta del conto e dei servizi accessori collegati al conto, ma anche l’imposta di bollo e la spesa di apertura. Infatti, si tratta di costi che non sono relativi all’utilizzo del conto ma alla sua semplice tenuta.
Per quanto riguarda il canone, molti conti online offrono soluzioni a canoni mensili irrisori, pur proponendo prodotti validi e completi. La spesa di apertura del conto, invece, è una spesa da corrispondere una tantum al momento, appunto, dell’apertura. Infine, l’imposta di bollo sul conto corrente per la ditta individuale è una spesa prevista annualmente e, secondo la normativa pro tempore vigente, è pari a 34,20 euro. Tuttavia, alcuni istituti bancari si fanno carico di tale costo.
Invece, i costi variabili sono tutti quei costi relativi all’utilizzo del conto corrente e, per tanto, previsti in base al numero delle operazioni effettuate. Di questi, infatti, fanno parte le commissioni e le spese relative, ad esempio, ai bonifici bancari effettuati, o ai prelievi presso gli sportelli o gli ATM.
Nella scelta del conto corrente, si possono prendere in considerazione quei prodotti in cui non sono previste commissioni né per i prelievi di contante, né per l’emissione di bonifici.
Per di più, le ditte individuali hanno, a differenza delle società, l’opportunità di aprire un conto corrente a zero spese, eliminando la maggior parte dei costi previsti per la tenuta del conto.
Come aprire un conto corrente per ditte indivuali
Al momento dell’apertura del conto corrente per l’impresa individuale è necessario presentare alcuni documenti relativi alla ditta e quelli del titolare dell’impresa. Nel dettaglio, la documentazione richiesta in genere prevede:
- Copia della Partita Iva rilasciata dall’Agenzia dell’Entrate
- Iscrizione alla Camera di Commercio
- Documento d’Identità in corso di validità del titolare (passaporto o carta d’identità)
- Codice fiscale o tessera sanitaria del titolare