Quale polizza vita scegliere?

Francesco Sarti
Esperto finanza e risparmio

Quale polizza vita scegliere? Negli ultimi anni, il contratto assicurativo Ramo Vita sta conoscendo un successo sempre più crescente, specie per chi vuole proteggere i propri cari da imprevisti o eventi che possono mettere in serio rischio la stabilità economica della famiglia o dell’azienda (polizza key-man).

E, allora, prima di valutare attentamente le tipologie di polizze vita da scegliere, è bene definire questo contratto assicurativo per capire meglio il meccanismo di funzionamento e la convenienza nel sottoscriverlo.

Scegliere una polizza vita: cos’è?

La polizza vita viene definita come un contratto tra due parti (un contraente ed assicuratore) nel quale a fronte del pagamento di un premio in un’unica o più soluzioni, da parte del sottoscrittore, la Compagnia assicurativa si impegna a pagare determinate prestazioni, sotto forma di un capitale o di una rendita a favore di uno o più beneficiari, nel caso in cui si verifichino determinati eventi connessi con la durata della vita di uno o di più individui assicurati.

Ma, quale polizza vita scegliere? Sul mercato assicurativo sono davvero diverse le tipologie di polizze vita che possono proteggerci e “mettere al riparo” i nostri cari.

Le forme tradizionali di assicurazioni sulla vita si possono suddividere in tre categorie a seconda degli eventi presi in considerazione:

  1. le assicurazioni per il caso morte;
  2. per il caso vita;
  3. miste (vita e morte).

E, allora, esaminiamo ogni forma di polizza vita e scopriamo quale contratto assicurativo scegliere.

Polizza vita caso morte: quale scegliere?

Per chi ricerca una polizza vita che comporti il pagamento ai beneficiari di una somma in caso di decesso o di premorienza del soggetto assicurato, si può scegliere tra due tipologie di contratti assicurativi:

  • assicurazioni temporanee caso morte
  • assicurazioni a vita intera.

Temporanee caso morte

Le assicurazioni temporanee caso morte garantiscono al beneficiario un capitale in caso di decesso dell’assicurato se avviene entro un periodo di tempo prefissato.

Il versamento dei premi non è motivato da finalità di risparmio, non vi è alcuna parte del premio capitalizzata per poi essere restituita ad una certa scadenza.

Per questo motivo, in queste polizze, non c’è alcuna riserva matematica e possibilità di riscatto o di riduzione.

Trattandosi di polizze che assicurano il puro rischio di morte (scommessa) al termine del contratto, se non si è verificata la morte dell’assicurato, i premi corrisposti restano acquisiti dalla Compagnia assicurativa.

Il capitale assicurato può essere costante, se rimane fisso durante tutta la durata del contratto, crescente, se aumenta ogni anno di una percentuale prefissata, e decrescente (se diminuisce).

La garanzia comprende i casi decesso avvenuti sia per cause naturali che per infortunio.

Sono poche le cause di morte escluse dalla garanzia e riguardano malattie particolari e infortuni subiti in circostanze eccezionali.

Il suicidio, ad esempio, è contemplato tra le cause di premorienza comprese in garanzia, a condizione che il decesso si verifichi dopo almeno 2 anni dalla sottoscrizione della polizza.

Questo tipo di polizza è indicato per integrare le polizze infortunio che escludono eventi come l’infarto o i tumori, compresi nelle polizze vita.

Questa tipologia di polizza viene richiesta dalle banche quando si sottoscrive un mutuo.

L’istituto di credito è designato come beneficiario irrevocabile del contratto: il capitale liquidato, in caso di morte, sarà pari al debito residuo rimasto da ammortizzare all’epoca del decesso del contraente ed assicurazione.

In tale modo, la banca garantisce la copertura dell’obbligazione residua nel caso in cui il decesso del cliente avvenga entro la durata contrattuale prevista e prima che egli abbia potuto estinguere totalmente il mutuo.

All’assicurazione caso morte si può scegliere di aggiungere un’interessante garanzia accessoria: l’assicurazione complementare infortuni che garantisce in caso morte dell’assicurato:

  • il raddoppio del capitale base se la morte avviene per infortunio,
  • la triplicazione del capitale base se la morte avviene per infortunio causato dalla circolazione stradale dei veicoli.

Per chi sceglie questa tipologia di polizza vita non è possibile applicare alcun meccanismo di rivalutazione e la durata massima è di 20 anni.

A vita intera

Le assicurazioni a vita intera sono un’altra polizza vita che si può scegliere per il caso morte.

Esse garantiscono al beneficiario il pagamento di un capitale o di una rendita in caso di decesso del soggetto assicurato in qualsiasi momento si verifichi.

La caratteristica principale di questa polizza vita è che non c’è scadenza prefissata, la durata del contratto è “a vita intera”: il contraente paga i premi per un periodo prefissato, ma è assicurata tutta la vita.

Per questa tipologia di contratto assicurativo è previsto il riscatto ed il capitale può essere rivalutabile: gli importi delle rate di premio pagati dal contraente confluiscono in un fondo gestito dalla Compagnia assicurativa, in modo tale da generare dei rendimenti che vengono fatti confluire nel contratto, dove si consolidano concorrendo a fare lievitare la prestazione assicurativa.

Per chi sceglie questo tipo di polizza vita a vita intera è possibile adottare tre tipi di tariffa: tariffa a premio annuo costante, a premio annuo rivalutabile e a premio unico.

Per tutte le assicurazioni caso morte, si ricorda, che è prevista la visita medica preventiva, ma è anche prevista la possibilità, per capitali contenuti, di contrarre l’assicurazione senza tale visita con la semplice compilazione di un questionario sanitario.

In questo caso, la polizza entra in vigore dopo un certo periodo di stipulazione, il c.d. periodo di carenza.

E, allora, quale polizza vita caso morte scegliere? Questa tipologia di contratto assicurativo è adatta per il capofamiglia che vuole tutelare i propri familiari in caso di morte prematura ed in caso di particolari situazioni familiari come la presenza di figli naturali nati al di fuori del matrimonio.

Quale polizza assicurativa scegliere per il caso vita?

Le assicurazioni per il caso vita garantiscono una prestazione (capitale o rendita) se l’assicurato è ancora in vita alla scadenza pattuita.

La componente principale del premio di queste polizze è quella di risparmio, che è destinata alla capitalizzazione per poi essere restituita alla scadenza del contratto se l’assicurato è ancora in vita.

La polizza ha una riserva matematica ed è possibile la riduzione ed il riscatto.

Quali polizza caso vita scegliere? Si può valutare l’opzione tra le seguenti tipologie:

  • capitale differito se si vuole garantire il pagamento di un capitale ad una data scadenza se alla stessa l’assicurato è ancora in vita;
  • rendita vitalizia differita se si vuole garantire il pagamento di una rendita a partire da una data scadenza fino alla morte dell’assicurato;
  • rendita vitalizia immediata se si vuole garantire il pagamento di una rendita immediata, a partire dalla prima scadenza annuale fino alla morte dell’assicurato;
  • rendita certa se si vuole garantire il pagamento all’assicurato di una rendita certa ad una data scadenza per un periodo di tempo predeterminato, solitamente 5-10 anni, anche se questi non è più in vita.

Nelle polizze vita che prevedono la corresponsione di una rendita, vengono indicati due periodi di differimento, quello nel corso del quale il contraente provvede al versamento dei premi periodici previsti dal contratto, e quello relativo al godimento della rendita, che inizia nel momento in cui termina il differimento e dura sino alla morte di chi fruisce della rendita.

Nelle polizze vita “pure” nulla è dovuto nel caso in cui si verifichi il decesso prima della scadenza.

Con la controassicurazione, la Compagnia assicurativa versa ai beneficiari una somma pari all’ammontare dei premi sino a quel momento pagati rivalutati sulla base del rendimento del fondo nel quale erano confluiti, se si verifica la morte dell’assicurato prima della scadenza.

Per chi è adatta questa tipologia di polizza caso vita? Questo tipo di contratto assicurativo è indicato per coloro che non possono godere di forme di previdenza pubblica o per coloro che vogliono integrare la pensione di categoria, al fine ultimo di preservare il tenore di vita anche durante la vecchiaia.

Quale polizza vita mista scegliere?

Le polizze miste sono una tipologia di assicurazione “ibrida” che integra le caratteristiche sia della polizza caso morte che di quella per il caso vita.

Si tratta di un tipo di polizza vita che integra in un unico contratto due prestazioni: il pagamento di una rendita all’assicurato o al soggetto beneficiario ad una data scadenza, se l’assicurato è ancora in vita, o la corresponsione di un capitale al beneficiario in caso di morte.

La funzione della polizza mista è duplice in quanto contiene sia le caratteristiche tipiche delle forme di tipo previdenziale che quelle riconducibili a una polizza di risparmio.

Il premio versato viene diviso in due parti: una parte serve a pagare la quota di rischio rappresentata dalla possibilità di premorienza, l’altra alimenta la quota destinata al risparmio, in caso di sopravvivenza alla scadenza della polizza vita ed è destinata alla capitalizzazione per poi essere restituita ad una data scadenza sotto forma di capitale e di rendita.

La polizza prevede una riserva matematica che consente sia il riscatto che la riduzione.

Siamo dinanzi ad una prestazione certa, nel senso che l’assicuratore sarà chiamato a fornire una prestazione, ma non si conosce a priori quale dei due eventi si verificherà.

Tali assicurazioni possono essere dei seguenti tipi:

  • mista ordinaria che garantisce un capitale ad una scadenza determinata in caso di sopravvivenza dell’assicurato o al momento del decesso se avviene prima,
  • termine fisso che garantisce un capitale ad una scadenza determinata sia in caso di sopravvivenza che di morte dell’assicurato.

Il primo tipo di polizza vita è la forma più diffusa e risponde alle esigenze di coloro che, oltre a perseguire l’obiettivo di risparmio, sentono anche l’esigenza di garantire una protezione economica immediata in caso di morte.

Il secondo tipo di polizza vita è adatta per costituire una dote al momento del matrimonio del figlio o per garantire un capitale che permetta a questi il completamento degli studi o l’avvio di un’attività economica.

Capitale o rendita: quale scegliere?

Alla scadenza della polizza vita si otterranno le prestazioni previste dalla tariffa utilizzata all’atto della conclusione del contratto (capitale, rendita, etc.).

È concesso al contraente, tramite comunicazione da farsi almeno 6 mesi prima della scadenza contrattuale, di modificare la prestazione pattuita in sede di sottoscrizione contrattuale o ritardare nel tempo l’erogazione della stessa.

Si può scegliere l’opzione di rendita in base alla quale il capitale assicurato per il caso vita o il valore di riscatto viene trasformato in rendita vitalizia pagabile fino alla morte dell’assicurato.

Si può scegliere una rendita vitalizia con un minimo di annualità garantite, nel caso in cui il capitale assicurato per il caso vita o il valore di riscatto viene convertito in una rendita pagabile in modo certo per un determinato numero di anni.

L’opzione della trasformazione da rendita a capitale è possibile al termine del differimento della prestazione assicurativa.